Il Tar Toscana, Firenze, Sez. I, 10 novembre 2016, n. 1371 richiama consolidata giurisprudenza in ordine alla distinzione tra analogia ed identicità nell’ambito della valutazione dei requisiti di capacità tecnica ed economico-finanziaria.
“La locuzione “servizi analoghi” non s’identifica con “servizi identici”, poiché la prima formula implica la necessità di ricercare elementi di similitudine tra i servizi presi in considerazione, che possono scaturire solo dal confronto tra le prestazioni oggetto dell’appalto da affidare e le prestazioni oggetto dei servizi indicati dai concorrenti al fine di dimostrare il possesso della capacità tecnica o economico-finanziaria richiesta dal bando (Cons. Stato, V, 12.5.2017, n. 2227). I servizi analoghi designano una categoria aperta di prestazioni accomunate da elementi caratterizzanti simili ed omogenei a quelli messi a gara; la ratio sottesa alla succitata clausola della lex specialis è il contemperamento tra l’esigenza di selezionare un imprenditore qualificato ed il principio della massima partecipazione alle gare pubbliche.
Alla luce di tali considerazioni, nel caso in cui il disciplinare di gara richieda ai partecipanti il pregresso svolgimento di servizi analoghi, la stazione appaltante non è legittimata ad escludere i concorrenti che non abbiano svolto tutte le attività oggetto dell’appalto, né ad assimilare impropriamente il concetto di servizi analoghi con quello di servizi identici. Il concetto di “analogia”, lungi dal fornire un metro rigido ed univoco, si presta infatti per sua natura ad applicazioni tendenzialmente soggettive ed elastiche, che l’Amministrazione non può che operare anche in ragione dei propri obiettivi di interesse pubblico.
Orbene, la pulizia dei condomini dichiarata dall’aggiudicataria è contraddistinta da attività che rientrano nel servizio di spazzamento, costituente l’oggetto principale dell’appalto in questione; essa, pur non accompagnata da tutte le mansioni accessorie previste nel capitolato di cui alla procedura selettiva de qua, è in rapporto di analogia con l’oggetto del capitolato medesimo“.